La guida al travel safety per la comunità LGBTQIA+
12/06/2021La sicurezza è l’aspetto più importante da prendere in considerazione nella pianificazione del business travel per la propria azienda.
Quando si parla di duty of care, si parla di tutela dei dipendenti e, nonostante per principio si tenda a definire che tutti i dipendenti/viaggiatori siano uguali, è doveroso chiederci se sia davvero così.
I viaggiatori d’affari hanno bisogni diversi? Come ci si comporta per quanto riguarda i viaggiatori LGBTQIA+?
Secondo il survey di SAP Concur:
- il 95% dei viaggiatori (ricerca condotta con 8000 viaggiatori d’affari di 19 diversi mercati nel pianeta) ha nascosto il proprio orientamento sessuale mentre viaggiava, principalmente per ragioni di sicurezza.
- 85% sostiene di aver cambiato l’organizzazione del proprio viaggio perché non si sentiva al sicuro.
- 3 donne su 4 che viaggiano per lavoro (77%) hanno ammesso di essere state vittime di molestie o maltrattamenti mentre viaggiavano.
- In generale, il 54% dei viaggiatori ha ammesso che la sicurezza non è la priorità numero uno per la propria azienda.
Comprendere la cultura locale e etiquette del business travel
Come ben sappiamo, sono più di 70 i paesi al mondo dove non è legalmente accettato essere omosessuali. Secondo le testimonianze di alcune persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, ci sono una serie di regole non scritte che sono soliti attuare per evitare situazioni pericolose:
- Se le circostanze e l’ambiente non lo consentono, non è il caso di rischiare facendo coming out.
Bisogna valutare se fare coming out vale il rischio. Se qualcuno, per esempio, chiede di tua moglie vale la pena contraddirlo? potrebbe capitare di trovarsi in un paese dove l’omosessualità è illegale ed è importante adattarsi alla cultura locale, soprattutto se si tratta di lavoro. Quindi, certe decisioni vanno ponderate molto bene prima. - Adattarsi alla cultura locale.
- Prestare attenzione alle abitudini locali (per es. in alcuni luoghi in Asia è considerata una mancanza di rispetto mangiare determinate cose)
- Spesso, in certi paesi, alcune persone si fingono appartenenti alla comunità per prendere di mira altri membri, quindi bisogna stare particolarmente attenti alle persone con cui si parla. Attenzione anche a quali app si utilizzano in viaggio proprio perché in alcuni paesi potrebbero essere sorvegliate.
- Essere discreti, evitare comportamenti ambigui e valutare sempre quello che si vuole dire è un buon modo per essere sempre al sicuro.
- Utilizzare le risorse. Si possono trovare molte risorse online che spiegano le culture dei vari paesi, le cose da fare e non fare.
- Entrare in contatto con persone locali della comunità può essere un buon modo per tastare il terreno e capire quanto una persona può dire/fare. L’unica accortezza che si consiglia di avere è:
il tuo coming out non dev’essere il loro coming out, è necessario tenere conto che queste persone potrebbero essere messe a rischio.
Cosa può fare la tua azienda per tutelarti?
Prima di farsi qualsiasi domanda sugli eventuali rischi che si possono correre in paesi dove l’omosessualità è illegale è bene chiedersi: cosa fa la mia azienda per tutelarmi?
Prima abbiamo nominato il duty of care, ovvero dovere di diligenza e quindi il dovere del datore di lavoro di tutelare la sicurezza fisica, psichica e in generale il benessere del lavoratore, in ogni circostanza, compreso quando è in viaggio.
Per quanto riguarda il business travel, l’azienda dovrebbe attuare delle valutazioni del rischio per tutti gli scenari in cui un viaggiatore si può trovare.
Il documento che regolamenta l’insieme di questi processi e metodologie e come vengono controllati è la travel risk management policy.
Se ti sembra che non siano stati presi in considerazione determinati rischi o situazioni spiacevoli che possono accadere, sollevare il problema con il tuo responsabile è sempre la soluzione corretta.
Il duty of care contiene già una serie di punti di senso comune per la gestione di determinati rischi ma è molto importante per un’azienda che ci sia un’intera sezione dedicata alla gestione dei rischi a cui sono più soggette le persone LGBTQIA+ o le donne.
Per esempio, come anticipato prima, a causa dell’orientamento sessuale in certi paesi si può anche finire in prigione, quindi bisogna tenere conto di tutte le variabili possibili.
Figure di riferimento
E’ indispensabile che nella travel risk management policy siano inserite tutte le casistiche possibili. Molto spesso, queste persone non hanno ufficialmente fatto coming out, quindi, includendo questo tipo di problemi nella policy, specificando rischi, soluzioni e chi contattare è la cosa più corretta da fare in modo che possano accedere a tutte le risposte senza dover dichiarare il proprio orientamento, se non ci si sente al sicuro.
Essendo l’argomento molto delicato, inserire in azienda una figura di riferimento a cui le persone si possono rivolgere, sensibile all’argomento, senza avere paura di sentirsi in pericolo o giudicati potrebbe rappresentare un elemento di ulteriore rassicurazione.
Safety plan
E’ importante avere un piano di sicurezza nel caso in cui succedano imprevisti in viaggio.
Il processo per la realizzazione di questo piano dovrebbe essere preparato in concomitanza con l’organizzazione del viaggio.
Alcuni self booking tool delle TMC offrono servizi di travel risk management che monitorano la posizione del viaggiatore in tempo reale.
In situazioni di pericolo la cosa migliore da fare è tenere un profilo basso ed evitare confronti e scontri.
Considerazione sulla sicurezza delle persone transgender
Secondo uno studio del 2014 di Community Marketing INC., il 21% dei viaggiatori transgender ha riportato problemi durante i viaggi in aereo a causa dei controlli di sicurezza e dei documenti d’identità.
Infatti alcuni viaggiatori americani hanno lamentato problemi riguardo i body scanner utilizzati dal TSA (Transportation system administration) e le perquisizione fisiche.
I body scanner sono dotati di una tecnologia chiamata Automatic Target Recognition (ATR), questa tecnologia analizza automaticamente l’immagine del corpo e mostra in risposta la foto di un contorno di una persona generica.
Può, quindi, capitare che lo scanner rilevi dei contorni in contrasto con l’aspetto della persona analizzata e le identifichi come anomalie.
Quando queste anomalie vengono rilevate, gli agenti sono costretti a fare altri test di sicurezza come la perquisizione fisica alla zona segnalata come anomala.
Questo può chiaramente creare delle situazioni spiacevoli. Il National Center for Transgender Equality sottolinea che la perquisizione, che è inevitabile in caso di anomalie, dovrebbe essere effettuata da un agente dello stesso sesso della persona che ha davanti (quindi agente maschio per transessuale maschio e agente femmina per transessuale femmina). Fanno, inoltre, presente che nessuno è tenuto a ricevere una perquisizione solo perché i documenti fanno intendere un sesso diverso da quello che appare né nessuno dovrebbe essere soggetto a domande riguardo il proprio genere.
Se dovesse succedere, si raccomandano di richiedere che venga fatta una perquisizione in privato con un testimone a propria scelta.
(per approfondire puoi leggere la testimonianza di Hailey Melville)
Contatti utili
Italia
https://unar.it/portale/
https://www.infotrans.it/it-schede-38-diritto_rettifica_documenti_anagrafici
https://www.wired.it/attualita/politica/2017/07/06/turismo-lgbt-vogue-italia/
https://www.facebook.com/AssoTurismoLGBT/
https://www.turismolgbt.org/
https://it.travelgay.com/
Spagna
https://felgtb.org/
http://ibdigital.uib.es/greenstone/sites/localsite/collect/monografiesHistoriaNatural/index/assoc/Monograf/iesSHNB_/2020vol0/31p495.dir/MonografiesSHNB_2020vol031p495.pdf
USA
https://www.facebook.com/groups/TransAlliance1/?ref=br_rs
https://travel.state.gov/content/travel/en/international-travel/before-you-go/travelers-with-special-considerations/lgbti.html
https://www.tsa.gov/transgender-passengers
https://southernequality.org/emergency-help/
https://alturi.org/
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