La digitalizzazione dei processi per combattere l’aumento dei prezzi
02/06/2023Per il business travel, in Italia, il 2022 è stato l’anno in cui si sono iniziati a vedere dei reali segni di ripresa – grazie in particolar modo alla digitalizzazione.
L’Osservatorio Business Travel mostra come ci sia stato un incremento del 70% rispetto al 2021. Un traguardo eccezionale se si tiene conto dell’incertezza causata dalla guerra tra Russia e Ucraina e delle restrizioni dovute alla pandemia.
Ma quali sono gli aspetti che hanno condizionato i viaggi di lavoro nel 2022 e a cosa è dovuta questa forte ripresa?
Vediamoli insieme.
I viaggi di lavoro nel 2022
Sicuramente l’allentamento delle restrizioni è il fattore che più ha contribuito alla ripartenza dei viaggi d’affari. Le aziende hanno ricominciato a viaggiare, concentrandosi maggiormente sulle trasferte indispensabili e consentendo un maggior movimento a livello nazionale, soprattutto via auto (+7% rispetto al periodo pre-covid), trasporto preferito perché ritenuto più sicuro rispetto ad altri tipi di trasporto collettivo.
Tuttavia, un cambiamento delle dinamiche di spesa si può notare a causa dell’aumento dei costi del carburante che è andato ad aggravare la ripartenza del settore aereo (in particolare a livello internazionale), che più ha risentito dell’aumento delle tariffe.
I voli nazionali hanno risentito meno dell’inflazione a causa della forte concorrenza con i treni e auto a noleggio (avvantaggiate dai prezzi “controllati” del carburante).
Nonostante una crescita della spesa superiore rispetto al volume dei viaggi, l’Osservatorio Business Travel prevede una crescita del 25% del settore dei viaggi d’affari per il 2023, proprio a causa dei diversi scenari negativi che si sono presentati nel 2022.
Dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, le aziende sono entrate nell’ottica di trovarsi pronte a ogni evenienza e hanno già individuato diverse zone dove muoversi per migliorare la propria efficienza.
Se, a causa della pandemia, la strada verso la digitalizzazione è stata quasi obbligatoria, tutti gli altri aspetti negativi che hanno inciso sulla ripartenza, hanno portato a rafforzare questa scelta.
Le aziende si stanno adeguando, cercando di snellire i processi in modo da consentire risparmi, investendo i propri budget in soluzioni digitali che daranno i loro frutti sia nel breve che nel lungo termine.
Il processo di digitalizzazione
Come dicevamo prima, la velocità con cui le aziende hanno dovuto adeguarsi ha mostrato un atteggiamento positivo nei confronti della digitalizzazione dei processi che tuttavia procede ancora a rilento in alcuni campi.
Tra le scelte concrete che le aziende hanno fatto per sopperire agli aumenti delle spese troviamo:
- L’utilizzo di strumenti digitali e la scelta di affidarsi a consulenti di viaggio esperti (83%)
- Attività di controllo e riconciliazione delle spese (19%)
- Investimenti dedicati a strumenti digitale (46%)
- L’utilizzo di carte virtuali (94%)
- Un focus sull’utilizzo dei dati (62%)
- Completa integrazione con gestionali interni (27%)
I travel manager sottolineano che negli ultimi anni, l’aspetto in cui si sono concentrati di più è il controllo dei costi, specialmente nell’ultimo anno a causa dei rincari dei servizi.
Secondo i dati dell’Osservatorio, la maggioranza di loro non mostra un alto grado di soddisfazione verso gli strumenti digitali per la gestione delle trasferte lavorative ma nonostante ciò la digitalizzazione assieme alla flessibilità (intesa come possibilità di acquisto di tariffe flessibili), sostenibilità e travel risk management rimangono gli aspetti più importanti su cui focalizzarsi.
Cosa aspettarsi dal 2023 nel business travel?
Le aziende fanno fatica a tornare al business as usual, ovvero ai livelli di viaggi aziendali del periodo pre-pandemia, a causa anche del cambiamento della concezione del viaggio di lavoro, quindi alla riduzione di tutte quelle trasferte che prima si effettuavano ma che ora si sono rese non necessarie.
Si può però notare una maggior inclinazione al bleisure, sempre più spesso concesso ai dipendenti, assieme alla possibilità di utilizzare i punti delle carte fedeltà anche per i viaggi personali.
E’ sempre più frequente anche la possibilità di estendere l’utilizzo delle piattaforme per la prenotazioni del business travel anche ad uso personale, come welfare aziendale.
In uno scenario molto incerto a causa dei fattori citati sopra, sembra che in testa alla lista delle necessità per le aziende ci sia quindi il risparmio e la flessibilità delle tariffe (73%), seguita da soddisfazione dei dipendenti (43%), trasparenza nei prezzi (29%), sicurezza (27%) e sostenibilità (19%).
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