Come già anticipato nel nostro articolo sui rimborsi spesa, il rimborso chilometrico è un’indennità che viene corrisposta al lavoratore dal datore per le trasferte di lavoro.

Dove trovare gli importi per il rimborso chilometrico?

Ogni anno l’ACI (automobile club Italia) realizza delle tabelle per calcolare il rimborso chilometrico.
Queste tabelle tengono conto di diversi fattori per il rimborso: marca, alimentazione, categoria del veicolo e sono considerate ufficiali perché vengono approvate dal Ministero delle Finanze ogni anno entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quando entreranno in vigore.

L’ACI fa i suoi calcoli basandosi sul prezzo del carburante indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Metanauto.
Innanzitutto, nella pagina della Gazzetta Ufficiale potrai trovare la tabella che contiene il tuo tipo di veicolo:

Autoveicoli a benzina in produzione
Autoveicoli a gasolio in produzione
Autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano in produzione
Autoveicoli elettrici ed ibridi plug in produzione
Autoveicoli a benzina fuori produzione
Autoveicoli a gasolio fuori produzione
Autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano fuori produzione
Autoveicoli ibrido-benzina e ibrido-gasolio fuori produzione
Autoveicoli elettrici ed ibridi plug fuori produzione
Motoveicoli
Autocaravan

In ogni tabella potrai trovare: marca, modello, serie, costo chilometrico ogni 15.000 km e fringe benefit annuale (con la percentuale in base alle emissioni di CO2 del veicolo)

Oltre alla lista dell’ACI, su internet ci sono anche alcuni che offrono questo servizio come ViaMichelin (disponibile anche in versione app) dove puoi direttamente inserire l’itinerario e i dati della tua macchina e avere l’importo del rimborso che ti spetta.

Come si calcola il rimborso chilometrico?

Una volta individuata la giusta tabella dove è contenuto il proprio veicolo si procede così:
Si trova il proprio modello e la tariffa chilometrica corrispondente e si moltiplica per i chilometri effettuati.

Per esempio:
Modello: ALFA ROMEO GIULIA 2.0 TURBO
Costo km 15.000 km: 0,6514
Km percorsi: 47
Calcolo: 0,6514×47=30,6158€

Fringe Benefit

Per il rimborso per il veicolo ad uso promiscuo bisogna fare un discorso diverso.
La concessione ad uso promiscuo significa che il datore di lavoro da al dipendente la possibilità di usare il mezzo aziendale sia per scopi professionali che per scopi personali.
Tuttavia non si può parlare di rimborso chilometrico come nell’altro caso perché in questa situazione il calcolo viene fatto secondo criteri forfetari.

Per calcolare il rimborso viene presa in considerazione l’ultima casella della tabella ACI, quella relativa al fringe benefit.
Ma che cos’è il fringe benefit?
Il Fringe Benefit è un reddito in natura corrisposto al lavoratore che per il datore di lavoro rappresenta un costo deducibile e un reddito tassabile in busta paga.

Ma con l’introduzione della legge di bilancio del 2020 sono cambiate le normative che lo regolamentano.
Prima della normativa si poteva usufruire del Fringe benefit al 30% indipendentemente dal livello di emissioni di CO2 del mezzo.

Da luglio 2020 la soglia da tassare del fringe benefit è più bassa sui veicoli più ecologici (dal 30% è passata al 25%)
Da l 1° gennaio 2021 ci sono 4 differenti percentuali in relazione all’imponibile costituito dall’emissione di CO2:
● 25% per i veicoli con valori di emissione di CO2 fino a 60g/km;
● 50% per i veicoli con valori di emissione di CO2 tra 161g/km e 190g/km;
● 60% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/km;

Per calcolare il fringe benefit mensile basta individuare la colonna relativa alla giusta percentuale di emissione di CO2 e dividere per 12, si avrà così l’imponibile mensile.

Per esempio:
Modello: Alfa Romeo Stelvio 2.0 T 200CV
Fringe benefit: 0,7415×15.000km = 11.122,5€
Emissioni: 134 g/km
Imponibile: 3.336,89 (30% fringe benefit)
Imponibile mensile: 3.336,89/12= 278,07€

Tassazione del rimborso chilometrico

Di solito il rimborso chilometrico non è soggetto a tassazione perché è considerato come un’indennità per i costi sostenuti durante la trasferta e non come remunerazione.

Tuttavia la tassazione varia se la trasferta si effettua nel comune o fuori dal comune:
● Nel primo caso l’indennità è soggetta a tassazione
● Nel secondo caso no 

Se il lavoratore, invece, utilizza la propria macchina per andare in trasferta ma parte dalla sua residenza invece che dalla sede di lavoro, il rimborso chilometrico è considerato:
● Esente, se il tragitto casa/luogo della trasferta è inferiore al tragitto sede di lavoro/luogo della trasferta
● Imponibile per la differenza di tragitto se quest’ultimo è superiore sede di lavoro/luogo della trasferta

Conclusione

Il rimborso chilometrico può essere rimborsato se il lavoratore effettua la trasferta con la sua macchina o con una macchina a noleggio oppure se in possesso di auto aziendale a uso promiscuo. Entrambi i rimborsi vengono calcolati con le tabelle delle ACI.

Il lavoratore che effettua una trasferta all’interno del comune è esente dalle tasse mentre fuori dal comune sarà tassato.